Statue e Monumenti

ARTE E MONUMENTI DA VISITARE A QUATTRO CASTELLA

 Il Masso del Bercemme – Eremo di Salvarano

Le opere del Simposio di scultura

 Il territorio di Quattro Castella opera numerose opere di scultura di grandi artisti nazionali e internazionali realizzate nell’ambito del Simposio di Scultura, una manifestazione annuale promossa dall’Amministrazione comunale nel periodo compreso fra il 1992 e il 1997.

Di seguito è riportata una testimonianza di Vasco Montecchi relativa al Simposio di Scultura:
“”Era da tempo che avevo in mente di realizzare un simposio di scultura in qualche comune della provincia di Reggio Emilia, memore dell’esperienza personale in Spagna, nei Paesi Baschi, a Mondragon di St.Sebastian nel 1987. Incontrandomi un giorno con l’allora Sindaco di Quattro Castella, Ivan Aleotti, feci la proposta di fare un simposio nel suo Comune: vidi subito che veniva accolta con evidente interesse. Trascorso qualche tempo mi convocò per cercare di capire che cosa effettivamente fosse un simposio di scultura, quali i tempi e le modalità di esecuzione. Si decise allora, con la collaborazione del laboratorio e studio d’arte di Luigi Corsanini di Carrara, di organizzare il 1° Simposio a Quatto Castella nel settembre 1992. Il progetto iniziale era quello di realizzarne 10, con la presenza di tre scultori, uno italiano e due stranieri, per ciascun simposio. In realtà siamo arrivati a 6 simposi, un grande obiettivo ed uno splendido risultato comunque. Dopo avere partecipato al primo, continuai la collaborazione, seguendo tutti gli altri cinque, cercando gli scultori ed accollandomi l’organizzazione assieme alla Biblioteca Comunale, grazie all’appoggio in particolare della dott.ssa Roberta Frignani.” In questo modo il Comune di Quattro Castella ha avuto la possibilità di far realizzare ben 18 sculture, attualmente collocate negli spazi urbani delle sue frazioni.

Gli artisti che hanno partecipato alla realizzazione del progetto: J.M. Filaccio, M.A. Karini , D. Markova, in un simposio a loro interamente dedicato nel 1996, per riconoscere le pari opportunità tra i due sessi. Gli altri scultori : B. Anson, P. Bukur, A. Camino, A. Cargonia, M. Ceglie, G. Corsanini, M. Frare, Y. Liebard,   U. Marxer, V. Montecchi, Y. Ogata, P. Pulido, J. Romeo, T. Santeusanio, R. Van Schil, hanno accettato di confrontarsi e lavorare assieme, scambiandosi le loro esperienze in campo artistico.

Di seguito sono riportate alcune delle più belle sculture prodotte durante i Simposi, distribuite per tutto il territorio comunale.

 Irene – Monumento alla Pace

Il monumento “Irene” fu realizzato su committenza del Comune di Quattro Castella nel 1989 dallo Studio di Architettura “Arcanto” di Vitaliano Biondi. Macchina scura e lucida, con un ampio cappello ruotante in cima, “Irene” è stata creata per esprimere il desiderio di giustizia, di solidarietà internazionale e di necessità di disarmo. Ogni anno, in occasione dell’anniversario della Liberazione, la lastra attraverso la quale il monumento-torchio stampa, viene aggiornata con prototipi realizzati da artisti contemporanei o dagli studenti delle scuole castellesi. Il monumento alla pace contiene infatti una particolare “pressa” che imprime l’immagine di “pace” su un semplice foglio bianco da disegno. Ogni anno, in occasione dell’anniversario della Liberazione, la lastra attraverso la quale il monumento-torchio stampa, viene sostituita: esse vengono create ogni anno da artisti contemporanei diversi.

Monumento a Matilde

 Opera del milanese Sergio Brizzolesi, la statua di Matilde tiene in mano il melograno, simbolo di concordia; in bronzo, su un basamento di pietra che reca la firma della Contessa di Canossa. È collocata alle pendici del castello di Bianello nel piazzale dell’antica Chiesa di S. Antonino.

Monumento ai Caduti di Puianello

 L’opera è stata realizzata da Saverio Coluccio, 56 anni, insegnante di Educazione Artistica, allievo di Umberto Mastroianni, si è diplomato in scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e da Giorgio Romani, 52 anni, si forma come autodidatta frequentando gli studi di diversi artisti reggiani. È stato Assessore alla Cultura tra gli anni ’80-’90 a Quattro Castella, organizzando parecchi eventi artistici e culturali.

Il disegno presenta una piattaforma rotonda, una sorta di zattera sospinta dalle vele nel mare agitato dell’esistenza con sopra un libro aperto sul quale si posa una colomba, poiché, afferma Romani: “la libertà non si conquista una volta per tutte, ma è sempre da riscrivere”. Nelle vele vengono ritagliate le sagome di uccelli in volo, un omaggio ai Migratori   di Montecchi e nel contempo un volo dinamico verso la libertà.

Particolare cura viene posta nella scelta del materica per rendere un’idea pittorica e non solo scultorea: verde serpentino per il marmo della piattaforma in accordo con gli spazi naturalistici circostanti, accostato al colore grigio della pietra, il bianco per le colombe, simbolo di pace, l’acciaio per le vele.

Coluccio e Romani intendono accordare la tradizione con l’innovazione, coniugando materiali antichi come il marmo e la pietra, utilizzati nelle vecchie case, e la moderna tecnologia dell’acciaio inossidabile. La piattaforma riprende la forma semiovale della piazza in cui verrà collocata, in sintonia con l’ambiente urbano e naturale.