“Sic transit gloria mundi.” Cosi la religione cristiana intendeva definire le cose del mondo, perché effimere e caduche. Ma transitare da una dimensione all’altra, dal terreno allo spirituale, dall’ecologia alla filosofia, è il presupposto per una nuova consapevolezza collettiva che ben si evince dalle opere di Marina Gasparini, che vanno a dialogare con il territorio in cui sono efficacemente inserite, creando una sorta di museo diffuso, una mappatura ecologico-esistenziale.
Il secondo spazio religioso scelto per celebrare l’unione tra uomo e paesaggio naturale è l’ Eremo di San Michele Arcangelo di Salvarano, sulle cui pareti l’artista crea delle ghirlande simili a rosari, accompagnate da una sagoma luminosa di un mantello che rimanda alla Vergine, che sciorinano al posto delle preghiere frasi tratte da opere che fanno riferimento all’economia dei beni. La pratica del Rosario viene dunque sostituita con le singole parole illuminate, per indicare come il paesaggio sia un bene comune di ciascuno, non barattabile con denaro e come la circolazione della moneta sia pari a quella del sangue.
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Ph Rolando Paolo Guerzoni