COME NASCE IL PROGETTO?
Sconfinamenti è un progetto di arte pubblica contemporanea in natura che ha cadenza biennale. Il progetto è la naturale evoluzione di “Transiti”, una mostra d’arte contemporanea in natura promossa dal Comune di Quattro Castella nel 2021.
Dal 2022 il progetto si amplia con il coinvolgimento dei Comuni di Albinea e di Canossa; l’idea progettuale viene candidata all’Avviso per attività di promozione culturale – Anno 2022 della Regione Emilia-Romagna ottenendo un primo finanziamento.
SCONFINAMENTI 2022 (ANNO OFF)
L’anno OFF del progetto biennale si pone l’obiettivo di individuare due artisti contemporanei disponibili a dialogare con le tre comunità di riferimento dei territori partner.
Il contatto tra le artiste individuate dal curatore d’arte Fulvio Chimento – specializzato in progetti di arte pubblica in natura – avviene grazie all’organizzazione di tre passeggiate d’arte, tre trekking escursionistici nella fascia di prima collina – a cui partecipano cittadine e cittadini, guide ambientali, storici, archeologi, stakeholder della comunità.
Le artiste selezionate per il progetto biennale sono Caterina Morigi e Giulia Poppi.
La cittadinanza ha aderito alle camminate partecipative – con una mobilità interessante tra i tre Comuni che vede lo scambio reciproco di pubblico – per “costruire” insieme alle artiste un’opera pubblica collettiva co-creata. Durante i trekking si è attivata una reciproca conoscenza tra comunità, artiste e territori/paesaggi, e sono stati raccolti materiali che contribuiranno ad arricchire le tre opere di arte pubblica in natura che saranno realizzate, inserite nel territorio e inaugurate nel 2023.
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SCONFINAMENTI 2023 – SURPRISE! (ANNO ON)
Le azioni proposte nel 2022 nell’ambito di Sconfinamenti trovano la propria conclusione nella realizzazione, installazione e inaugurazione di tre opere di arte pubblica in natura lungo i sentieri della prima collina dei tre Comuni partner. Il progetto è nuovamente presentato all’Avviso per attività di promozione culturale – Anno 2023 della Regione Emilia-Romagna ottenendo un nuovo finanziamento. Nell’estate 2023 Gruppo IREN sceglie di diventare mecenate del progetto attraverso un’erogazione liberale ART BONUS.
Le sculture/installazioni di Surprise sono allestite in contesti naturalistici e paesaggistici di pregio, in luoghi abitualmente frequentati da cittadini e camminatori: una presenza artistica inattesa che si innesta nello sguardo quotidiano. Le aree individuate per allestire gli interventi interessano il Parco Fola (Albinea), il Tempietto del Petrarca (Selvapiana, Canossa) e il Parco di Roncolo (Roncolo, Quattro Castella).
Il titolo Surprise fa riferimento ad una tipologia di mostra che aspira a incuriosire il pubblico attraverso la presenza dell’arte contemporanea nelle terre matildiche, ricorrendo a forme espressive che caratterizzano l’approccio artistico delle nuove generazioni.
Con queste premesse, Caterina Morigi e Giulia Poppi hanno scelto per Surprise di firmare un progetto a quattro mani: Le adamantine, tre sculture/installazioni che, nella forma, si richiamano agli “specchietti per le allodole”, oggetti abitualmente utilizzati dai cacciatori per attirare questo tipo di volatili, che un tempo popolavano le campagne reggiane. Attualmente, le allodole sono considerate una specie protetta in pericolo di estinzione. Le artiste hanno eletto questo strumento venatorio protagonista del loro intervento in virtù del fascino formale che esso riveste in sé, ma anche per attuare un ribaltamento di senso attraverso il linguaggio dell’arte: richiamare la presenza di un uccello che incarna uno dei simboli universali della poesia, in modo che il suo canto possa nuovamente diffondersi tra le campagne reggiane.
Le adamantine sono tre grandi sculture/installazioni in alluminio, che presentano la medesima struttura “aghiforme”, con uno stelo ben ancorato al terreno, mentre nella parte superiore si caratterizzano per la presenza di una testata dalla forma “alare”, in grado di roteare al vento come una girandola. Sulla superficie della testata le artiste hanno inserito dei dischi tondeggianti in gres, e quando la luce del sole incontra l’alluminio lucidato o gli inserti in porcellana si determina un’accesa vibrazione luminosa, potenziata dal movimento rotatorio del congegno. L’elemento luminescente è una componente fondamentale de Le adamantine, al fine di creare una comunicazione a distanza tra le opere stesse, posizionate in tre differenti comuni, così come avveniva in età medievale tra i castelli collocati sulle colline delle terre matildiche, dove i segnali erano affidati anche all’utilizzo di specchi riflettenti.
Il termine “adamantino” indica un materiale puro, solido e splendente, mentre in gemmologia è riferito a un tipo di materia dotata di una lucentezza intermedia tra vetro e metallo, le stesse componenti che caratterizzano Le adamantine pensate dalle artiste per Surprise.
Durante le camminate del 2022 le artiste sono rimaste colpite anche dalla presenza di piccole “edicole” votive, tempietti semplici e pieni di grazia che adornano le campagne emiliane, spesso collocate in punti ben definiti: luoghi di sosta, porte di accesso a città, paesi e borghi rurali, incroci di strade, sentieri campestri o montani. Partendo da questa suggestione, Caterina Morigi e Giulia Poppi hanno immaginato di attuare una sorta di “agopuntura” del territorio, andando a collocare le opere in punti strategici. Da questa suggestione deriva la struttura affusolata de Le adamantine, che sembrano “pungere” il suolo, conficcate a terra da una misteriosa forza invisibile. La presenza delle sculture/installazioni si riallaccia, quindi, anche a un’idea di spiritualità insita nel rapporto tra il fruitore e il contesto che le accoglie: le opere richiamano il pubblico a raccolta, come avveniva in prossimità delle “edicole” votive durante le cerimonie sacre, e suggeriscono punti di osservazione particolari, dalle potenziali sorprese, per esempio luoghi di valore storico-artistico ancora poco noti.
Le adamantine rimarranno esposte in modo permanente nei tre territori di competenza, ciascun comune diverrà custode di una di esse. Le opere sono quindi dei “multipli”, “opere gemelle”, mentre l’elemento di unicità è rappresentato dall’ambientazione in cui vengono calate, il paesaggio umano e naturale, che costituisce il principale oggetto di indagine di Surprise.
LE ARTISTE E IL CURATORE
Caterina Morigi (Ravenna, 1991) vive e lavora a Bologna. La sua pratica prevede l’inclusione di riferimenti
dalla tradizione della storia dell’arte e dell’architettura e la sovrapposizione di materiali organici e inorganici, per sondare la relazione tra umano e natura. Ha studiato allo IUAV di Venezia e all’Université Paris 8 – Saint Denis. Fin dagli anni di formazione, si muove per residenze artistiche in Italia e all’estero, tra cui alla Fondazione Bilbao Arte, al Castello di Santa Severa con la Fondazione Quadriennale di Roma. Il suo lavoro viene esposto a Palazzo Reale, Milano, per la mostra TRE-DI-CI Sguardi sui Musei di Lombardia, al Museo Mambo di Bologna per Thats’ IT a cura di Lorenzo Balbi, all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma per Eyes On Tomorrow. Nel 2023 vince il Grant per la ricerca Italian Council del MIC – Direzione Creatività Contemporanea, con un progetto che si svolge tra il Mediterraneo, Utrecht e New York.
Giulia Poppi (Modena, 1992) lavora con la scultura: riviste erotiche vintage, bassorilievi e intrecci d’arcaismo longobardo, animali marini, paradisi e cibi in scatola, luci colorate, onomatopee, finzioni, inganni, archetipi anatomici, materiali edili, membrane, gusci, ninnoli da cantina, sono elementi di una grammatica che esprime continua crisi di razionalità e controllo, come forze-guida del comportamento umano. Poppi si è formata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, attualmente vive in Germania, dove segue il corso di Tobias Rehberger presso la Städelschule di Frankfurt am Main. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, tra queste: collezione regionale dell’Emilia Romagna, Manifattura Tabacchi di Firenze e la Fondazione Zucchelli di Bologna. Espone in musei, gallerie e spazi indipendenti, tra cui: Palazzo Collicola (Spoleto, 2023), Fuocherello (Volvera, 2023), Straperetana (Pereto, 2021), Spazio Volta (Bergamo, 2021), Palazzo delle Esposizioni per La Quadriennale (Roma, 2020), Pinacoteca Nazionale (Bologna, 2018), P420 (Bologna, 2016, 2018), Gelateria Sogni di Ghiaccio (Bologna, 2018), LocaleDUE (Torino, 2017), MAMbo (Bologna, 2017).
Fulvio Chimento (Roma, 1979), vive e lavora in Emilia Romagna, svolgendo l’attività di curatore indipendente di mostre d’arte contemporanea. Ha curato, insieme a Carlotta Minarelli, tre edizioni di Sentieri d’arte a Cortina (BL): I giardini di Artemide (2022), con gli artisti Margherita Morgantin e Italo Zuffi; Pupille (2021) con Benni Bosetto, Cuoghi Corsello, Maurizio Mercuri; Arcipelago fossile (2020) con Alessandro Ferri, Federico Tosi, T-yong Chung. Una quarta edizione di Sentieri d’arte, intitolata Polline, è stata realizzata nel 2022 in Valle Intelvi (Co), coinvolgendo Simone Berti, Caretto/Spagna, Jonathan Vivacqua. Nel 2022 ha ideato la mostra Chimera, in collaborazione con Filippo Falaguasta e Giancarlo Norese, presso AF Gallery (BO). Nella sede di Palazzo Vizzani, a Bologna, ha curato, nel 2021 la personale di Alessandro Pessoli dal titolo City of God, nel 2020 la mostra Filigrana, con la presenza di Stefano Arienti, Pierpaolo Campanini, Maurizio Mercuri, nel 2019 Alchemilla, con David Casini, Cuoghi Corsello, Alessandro Ferri, Claudia Losi, T-yong Chung. Nel 2021 si dedica a A/Essenze, nel Museo di Villa Carlotta (lago di Como), con opere, tra gli altri, di Joseph Beuys, Gino De Dominici, Sol LeWitt, Hermann Nitsch, Man Ray, provenienti dalla Collezione Cattelani. Nel 2019 è promotore con Stefania Galegati del progetto Amore e Rivoluzione in via del Mandrione a Roma, e curatore di Stanze. Odes to the Present, presso la Keats-Shelley House di Roma, personale di T-yong Chung. È ideatore di Ailanto, progetto artistico itinerante che ha trovato attuazione in tre città italiane: Ailanto<3, Parco Archeologico Appia Antica (Roma, 2018); Ailanto Padiglione Tineo, Orto Botanico (Palermo, 2016); Ailanto (Ailanthus Altissima), Biblioteca Poletti (Modena, 2016). Nel 2016 è co-ideatore di EFFIMERA, rassegna dedicata ai nuovi media, realizzata in collaborazione con la Galleria Civica di Modena (due edizioni, nel 2016 e 2017); tra gli artisti coinvolti: Sarah Ciracì, Eva e Franco Mattes, Roberto Pugliese, Carlo Zanni. Per la casa editrice Quodlibet pubblica Artemide’s / di Artemide (Roma, 2023) con la Mimesis Arte italiana del terzo millennio (Milano, 2015).
Photo credits: Rolando Paolo Guerzoni 2022
Scaricare qui il pdf stampabile della restituzione del percorso progettuale dell’anno 2023: Restituzione Sconfinamenti 2022 2023