Rocca di Monte Vetro
In un rilievo topografico ottocentesco di Monte Vetro, conosciuto anche come Montevecchio, è rappresentata una fortificazione complessa con una torre di notevoli dimensioni, alcuni manufatti, una ghiacciaia, un’ampia cinta difensiva a circuito pressoché triangolare compartimentata da torri perimetrali avanzate a forma di U. Lo stesso sistema di difesa è tuttora riscontrabile nella cinta superiore del castello di Rossena e in quello di Canossa, come si deriva da grafici secenteschi.
E’ il primo a levante dei colli delle Quattro Castella. Dopo i Canossa il complesso passò probabilmente ai Fogliani cui era in possesso nel 1296 quando fu espugnato dai parmigiani. Nel 1344 Bonifacio del fu Guido Savina da Fogliano vendette un terzo del castello ad Albertino e Guglielmo da Canossa per 250 fiorini d’oro, ancora una seconda parte nel 1349, per 1200 fiorini, a Gabriotto figlio di Albertino da Canossa ed infine il terzo restante per 500 fiorini nel 1354 sempre a Gabriotto alla cui famiglia rimase fino all’estinzione.
Montevetro è elevato in contea nel 1469. Nel 1472 Ercole d’Este ne concede l’investitura a Gabriotto di Canossa con titolo di Conte; la giurisdizione comprendeva parte di Salvarano e Calenzano, con Roncolo ed il territorio del Ghiardello. Alla fine del Settecento era sede del Pretorio. Il Balletti cita l’esistenza di un oratorio dedicato a S. Antonio di Padova, già ricordato dalla visita pastorale del Vescovo Picenardi agli inizi del XVIII secolo. Della fortificazione di Montevetro rimangono, oggi, uno spezzone di muratura in elevazione del lato nord della torre, alcune tracce a piano di campagna che rimarcano la definizione perimetrale degli altri lati e, ancora, brevi tratti della cinta difensiva. Attualmente è in proprietà privata.